Come promesso ogni mercoledì daremo spazio ad una leggenda.
"Una bambina era solita andare a letto con il suo cane a fianco, tranquillizzata dal fatto che questo gli leccava la mano fino a farla addormentare. Una sera i genitori della bambina hanno un impegno, e non riescono a trovare una baby-sitter per prendersi cura della bimba. Questa rassicura i genitori, dicendo che per quella sera ci avrebbe pensato il suo fedele amico a proteggerla. I genitori partono così tranquilli per la serata.Giunta l'ora di andare a letto, la bambina si mette sotto le coperte, porgendo la mano verso il suo cane. E così si addormenta. Improvvisamente, nel cuore della notte si sveglia, infastidita da un gocciolio proveniente dal bagno. Impaurita porge la mano al suo cane. La bambina si sente ora più tranquilla perché sente che il suo fedele è lì con lei, che gli lecca la mano. Si addormenta di nuovo. La mattina dopo una tragica sorpresa la attendeva. Entrata in bagno vede il cane impiccato sulla doccia, che gocciola sangue. Sullo specchio una scritta terrificante: "anche gli uomini sanno leccare".
Il messaggio di fondo della leggenda tipica riguarda più un monito verso ai genitori di vigilare sui loro figli, e non si discosta più di tanto dalle antiche tradizioni sui mostri che imperversano sul sonno dei piccoli. Un elemento da sottolineare è la figura dello specchio, che assume anche qui (come in Aids Mary) la funzione di spiegare la storia. La storia si capisce soltanto al momento della frase sullo specchio, che segna il punto di svolta e il colpo di scena finale.
"La mano leccata circola negli Stati Uniti da almeno vent'anni. E le giovani donne che raccontano la storia non hanno mai bisogno di spiegare che l'assassino doveva essere nascosto sotto il letto e leccare la mano della ragazzina. Il motivo finale della scritta sul muro rende chiarissimo questo macabro particolare.
La sinistra apparizione di un messaggio scritto su una parete è del resto alla base di un antico proverbio circa qualcuno che sia in grado di "leggere la scritta sul muro". Il proverbio naturalmente allude al brano biblico (Daniele, 5:5) nel quale, durante il festino di Belshazzar, una mano d'uomo traccia strane parole sull'intonaco del muro del palazzo reale. Quando il profeta ebreo Daniele, in cattività a Babilonia, viene interpellato per interpretare la criptica scritta, parte della sua traduzione è: "Sarai pesato su una bilancia, e il tuo peso sarà giudicato insufficiente".
Questo concetto potrebbe essere applicato anche ai personaggi di questa leggenda urbana. Se solo non avesse dato per scontato che era il cane a leccarle la mano! Se solo avesse acceso la luce! Forse le conclusioni sarebbero state le stesse, ma se i protagonisti fossero stati pesati e trovati sufficienti, le vittime di queste storie avrebbero avuto almeno una possibilità in più.
Inutile dire che tutte le storie simili a questa sono leggende, che per quanto possano incuriosire e a volte ci portino a credere che siano plausibili (soprattutto per l'abilità di chi le racconta), in realtà servono solo a farci riflettere!
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